Alan Scuro – Episodio XXXII – Annusa lo scottex

– Lira, hai comprato banane? – le chiese Aiello da dentro al casco fosforescente con visiera nera.

– Che?!

– Non comprare banane, dobbiamo annaffiare le escort ex.

Aiello parla come mia madre, pensò lei abbracciandolo, infastidita dalla Spada di Occamo che le premeva fra i piccoli seni. Ma la verità era che all’incredibile velocità a cui andavano, tracciando fra i camion e le utilitarie una temporanea scia di luce verde, Lira non riusciva a discernere nient’altro che il vento.

Tuttavia per comprendere quella frase così enigmatica, Lira non dovette attendere troppo a lungo.

Dopo otto minuti erano già a casa, a fronte dei cinquanta solitamente impiegati dall’autobus per la tratta Fermo-Monsampietro Mollico. E delle due ore che ci avrebbe messo Orione col suo cinquantino, semmai fosse riuscito ad arrivare a destinazione senza fonderlo.

– Lira, – ripeté Aiello sfilandosi il casco, che si desingolarizzò insieme all’intera moto un attimo dopo. – hai ascoltato il telegiornale?

– No, ero a scuola e poi da mamma. E poi nessuno guarda più la TV.

– Dice di annusare lo scottex. Era così semplice… Come ho fatto a non pensarci prima?

– Ma che diavolo avete tutti con lo scottex?!

– Vieni, la maratona del direttor Mentolo va avanti da quattordici ore.

In televisione la scritta “Edizione straordinaria” campeggiava sopra un direttor Mentolo visibilmente stanco. Aveva le occhiaie e si era legato la cravatta sulla testa a mo’ di karateka per tamponare il sudore. In mano, una tremolante tazza da caffè suggerì a Lira che quella fosse solo l’ultima di una lunga serie, mentre il tono del giornalista era spaventato, ma non istrionicamente come quando dava le notizie sul riscaldamento globale: – Ricapitolando, gentili telespettatori, siamo di fronte a una vera e propria invasione…

– Aiello, non dirmi che i Nemici dell’umanità ci stanno attaccando? – chiese Lira voltandosi preoccupata verso di lui.

– Zitta e ascolta.

– Oh, zitta tu a me non me lo dici hai…

– Le cimici, – disse il direttore dopo una breve pausa pubblicitaria, – le cimici, quei fastidiosi e per questo poco amati insetti verdi che, solitamente verso ottobre, invadono le nostre case ronzando come elicotteri intorno a lampade e lampadari, rovinando di fatto a tutti la cena, quest’anno sembrano non essere state messe alla porta dall’inverno. E peggio, siamo di fronte a una vera e propria invasione! Stanno devastando i campi, gli alberi da frutto e gli allevamenti. Stanno mettendo in crisi le industrie, perché annidandosi all’interno degli impianti delle stesse vanno a corrompere materie prime e cicli di lavorazione. Anche il settore terziario ne risente. Hotel, case vacanza e R&B sono infatti stati presi d’assalto da questi terribili insetti, allontanando i turisti. Del resto, a nessuno farebbe piacere rimpinzarsi alla colazione compresa nel prezzo della camera, per poi trovarsi una cimice nella marmellata della crostata come è successo a una coppia di cinesi a Roma proprio ieri. Ma il problema non è solo italiano. In tutto il mondo, specialmente nei paesi sottosviluppati del terzo mondo, questo insetto sta lentamente scalando la piramide alimentare, arrivando, in certi casi estremi , ad attaccare anche l’uomo. Le cimici sono ormai ovunque. Si attestano anche esemplari più grandi e pericolosi detti asiatici, anche se noi della redazione prendiamo le distanze da eventuali derive razziste. Il celebre dottor Aggron Bias, entomologo nonché medico chirurgo, che ha passato la vita a studiare le malattie trasmissibili dagli insetti all’uomo, ha raccomandato l’OMS di mettere in guardia l’intera popolazione del pianeta sul pericolo di un ingerimento, si spera involontario, delle cimici. “Non è certo”, ha riferito questa mattina alla conferenza “Cimici, un fastidio o un pericolo?”, “ma esiste la possibilità che questi esemplari possano trasmettere malattie, anche molto gravi, per il nostro sistema endocrino. La loro proliferazione difatti sta permettendo alle cimici un ricambio generazionale tale da renderle via via sempre più immuni a certi tipi di parassiti della filaria che altrimenti sarebbero stati loro letali. Quindi non mangiatele se non volete ritrovarvi colonie di Cimex tenebris scodinzolanti dentro alle vostre gambe, o peggio!”. Grazie dottor Bias dell’intervista e a presto per nuove terribili delucidazioni. Avete sentito, cari telespettatori, da oggi state attenti quando mescolate la zuppa o l’insalata e usate sempre un coperchio, mi raccomando! Oddio, ce n’è una nel mio caffè!

– Le cimici? Ma stai scherzando, Aiello? Mi avevi fatto preoccupare. Pensavo che i Nemici dell’umanità ci avessero invasi…

– Vedi, Lira.

Ma proprio in quel momento, quando Aiello, messo alle corde, stava per vuotare il sacco nonostante la promessa fatta ad Alan Scuro, un rumore di mezzi pesanti, cingoli ed elicotteri circondò la casa, e fasci di luce vennero puntati verso tutte le finestre, porte e via di fuga. Rito iniziò a soffiare e drizzò il pelo nero.

Corsi alla finestra più vicina per vedere cosa diavolo stesse accadendo, Lira e Aiello si ritrovarono davanti camionette militari, carri armati ed elicotteri, tutti pilotati da un Secret diverso e giunto a Monsampietro Mollico da ogni parte del mondo. Era l’Esercito Segreto della Chimichanga Dam al completo, esclusa la divisione marittima.

Certo, viste le finestre spalancate di tutto il paesino, l’epiteto “segreto” risultò a Lira un po’ forzato. Tuttavia nessuno dei paesani parlava né osservava gli stormi di UFO-pentola che sfrecciavano in cielo. Tutti sembravano racchiusi nella propria ombra, immobili. Statue di oscurità nella luce domestica.

– Uscite fuori, Predestinati! – disse Tod Secret con in testa un elmetto col logo della Dam e un grosso megafono verde in mano, – è ora che torniate a combattere. Avete annusato recentemente lo scottex o no?! Basta scherzi, la Terra è in pericolo!

– Predestinati?! – chiese Lira ad Aiello stupita. – Perché parla al plurale?!

– Ah, vedi, è che… Tu non lo ancora sai ma… Lira, prendimi dello scottex. Così potrò farti capire. Ma sbrigati, i Secret non scherzano, specialmente quando tirano fuori tutti i loro giocattoli.

(Continua…)

L’Episodio XXXIII di Alan Scuro – Io sono tua figlia! – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 01-09-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi

(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)

Il racconto è finito, per ora. Grazie per il tuo tempo e, se ti va, condividilo!

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