Intanto, nella stazione spaziale Matron nel Cosmo di Nessuno, più precisamente nella sala di comando gestita dai Secret cosmici, una ragazza di diciassette anni con la divisa aderente, metallizzata a bande rosse, camminava spazientita avanti e indietro con in mano una lattina di Cimi Cola. Non c’era un solo secret che non avesse paura di lei, nonostante il bel visino.
– Che odio, ma dove sono quei due imbecilli?!
– Signorina Armoniosa, dalla Terra hanno confermato che la figlia di Alan Scuro è stata avvisata in anticipo della Predestinazione.
– A me di quella figlia di un cane non importa, a me serve Aiello. Deve aggiustarmi il Rodi-Tob di papà… È ancora senza testa!
Armoniosa accartocciò la lattina di alluminio della Cimi Cola davanti allo sguardo terrorizzato di One Secret, ammiraglio in carica della flotta cosmica di UFO-pentola.
– Signorina, la prego… Aiello sta per arrivare e…
– Ogni giorno lo stesso discorso! Guarda che so benissimo che finché Lira, o come si chiama quella figlia di un cane, non compirà diciassette anni, nemmeno Aiello potrà partire, dato che il Faro-Tob dell’ingegnere più irresponsabile del cosmo è l’unico robottone rimasto sulla Terra. Se partisse prima di luglio quella figlia di un cane rimarrebbe appiedata. Nessun Predestinato può varcare il Varco di Tarlo se non ha diciassette anni, sono regole millenarie queste!
– C’era anche la regola che i Predestinati dovessero essere maschi, eppure…
– Come osi?!
– Signorina…
– Niente signorina e signorina! Guardate là fuori e ditemi se la situazione vi sembra sostenibile!
Al di là del vetro della cabina di comando era possibile vedere il Muraglia-Tob dar fondo alle sue riserve di fuoco, letteralmente fuoco, per fronteggiare le decine di scie verdi di cimici dirette al Varco per la Terra. Il lungo robottone a forma di drago, a ogni scarica fiammeggiante, illuminava la notte cosmica tanto da rendere impossibile vedere alcun’altra stella dalla Verdissima 7 di quel sistema.
Più in là, illuminati dalle scariche infuocate del dragone d’acciaio Muraglia-Tob, i robottoni Zeus-Tob, Arte-Tob e perfino il Babi-Tob di Bobik l’Ammuffito si occupavano degli esemplari di media grandezza e, a fatica, di quelli più possenti di tutti, i Cimiciccioni, normalmente spettanti al Remo e al Rodi Tob.
– Vedete?! – disse Armoniosa indicando le piccole cimici sfuggite alle difese dei Predestinati e dirette al Varco, che si infrangevano in continuazione contro i vetri della Matron. – Sembra di correre in autostrada durante la piaga delle cavallette. Ma noi, noi stiamo… fermi! Sono loro che si muovono… – Armoniosa lanciò la lattina a un sottufficiale e strinse i pugni, – E dove stanno andando secondo voi? Stupidi Secret tutti uguali.
– Sulla… – tentò di rispondere One Secret sistemandosi gli occhiali da sole e il mascellone.
– Era una domanda retorica, idiota – infuriò Armoniosa buttandosi i capelli dorati dietro alla schiena e puntando il dito contro One con fare intimidatorio. – Da quando mio padre e quel cane di Alan Scuro sono fuori combattimento, le posizioni dei sei robottoni d’avanguardia si sono strette sempre più verso di noi. Ci manca poco che il Muraglia-Tob non li colpisca coi suoi cannoni al Napalm nucleare. E intanto quel romanticone di Aiello è da ottobre che se l’è filata per fissare il buco nero della sua ragazza morta! Cosa aspetta? Che una cimice alta come un grattacielo attacchi New York?!
– Perché proprio New York?
– Retaggio cinematografico. E poi era per dire… Era un esempio, One!
– La Chimichanga ha parlato… – disse One Secret intravedendo per la prima volta un’uscita d’emergenza da quell’inflazionata conversazione. – Lira e Aiello possono partire subito.
– Su… Subito?!
– Sì, domani la Matron richiamerà a sé il Faro-Tob con dentro i due Predestinati. Presto i rinforzi saranno qui.
– Ah, bene! Alla buon’ora! E intanto cimici sempre più grandi raggiungono la Terra. Dopo le “asiatiche”, lunghe un paio di centimetri, come chiameranno le prossime, alte due metri, quei razzisti delle Pubbliche Relazioni della Dam? Cimici Batusse?!
– Oggi la signorina è bella calda, – disse condannandosi un Secret della sezione cosmica che si occupava di monitorare il pianeta verde sullo sfondo, unico del sistema di Verdissima 7 nonché casa dei Nemici dell’Umanità.
– Che cosa avresti detto tu? – Armoniosa lo guardò come si guarda una cimice prima di schiacciarla, in barba alla puzza.
– Che vorrei una cioccolata calda.
– Vieni un po’ qui… – Armoniosa prese la sua lancia-chiave del Rodi-Tob e ne sfiorò la punta con un dito, sorridendo arcigna. – Tu… Tu sei un mascellone morto!
– Caparbia come al solito, Armoniosa – disse un secret con un lungo cappotto verde costellato di mostrine. Ma sempre con mascellone e occhiali da sole. – Smettila di fare i capricci e aspetta.
Era Mind Secret, il comandante di ogni secret esistente, terrestri e cosmici, nonché addestratore dei nuovi Predestinati. Al suo cospetto, anche l’ammiraglio One impallidiva. Mind. L’unico secret con un nome da quattro lettere. – Torna in camera tua e ripassa le nuove manovre d’attacco, Armoniosa. E ricorda, dentro di te ci sono due lupi, uno attende placido il suo momento mentre l’altro sbraita perché il suo momento non arriva. Ebbene, entrambi sono costretti all’attesa, quindi sbraitare non ti serve a nulla.
Mind Secret aveva sempre la frase motivazionale giusta per ogni situazione. Ma tutte sui lupi…
– Ma… Sì, devo calmarmi… Vado subito. Sua Segretezza…
– E mangia la zuppa di rape senza rape di Bobik, te l’ha appena mandata e non vuole che si raffreddi. Un lupo sazio è pressoché un cane addomesticato, mentre un lupo con lo stomaco vuoto è un pericolo per la società.
– Corro! Sua Mascellosità.
– Non correre, un lupo…
– Ho capito, vado – disse Armoniosa scomparendo dietro a una porta automatica verde acido.
One Secret, con reverenza, si avvicinò allora al comandante Mind Secret, che avvolto nel lungo trench, guardava pensieroso il vetro dove cimici sempre più grandi si spappolavano a tutta velocità. Sullo sfondo oscuro il loro pianeta verde girava intorno alla loro stella verdissima, mentre i pochi valorosi predestinati in grado di esercitare, ormai esausti, combattevano allo stremo delle forze per salvare l’umanità.
– Comandante Mind Secret.
– Dimmi, lupacchiotto One.
– Li abbiamo due giorni?
– No, lupacchiotto. Dobbiamo mordere per primi.
(Continua…)
L’Episodio XXXVI di Alan Scuro – Addio poco, benvenuto nulla – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 22-09-2023, alle ore 00:00.
Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi
(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)